La prima suddivisione territoriale interna di Lucca si fa risalire al periodo Comunale (1075) ed era articolata in cinque regioni che prendevano il nome dalle 4 porte delle Mura cittadine (che all’epoca erano sempre quelle edificate nel 230 a.C. dal console romano Domizio Calvino) e dalla zona limitrofa a San Frediano. Le regioni si chiamavano: San Gervasio, San Pietro, San Donato, San Frediano e Borgo San Frediano.
In quel periodo le zone territoriali urbane avevano lo scopo essenziale di organizzare militarmente i cittadini che, al tempo del Comune, erano la parte vitale della Milizia destinata alla difesa della città. Le regioni erano comandate da un Gonfaloniere e suddivise in contrade guidate da un Priore. Ogni contrada aveva la propria insegna con lo stemma della Porta di appartenenza ed il nominativo.
Dopo oltre tre secoli di intense battaglie e sviluppi, di personaggi dal calibro di Castruccio Castracani e riottenuta la libertà per intercessione dell’Imperatore Carlo IV, cui i fuoriusciti lucchesi aveva versato una spropositata cifra in monete d’oro (si dice 300.000 fiorini), i cittadini decisero di riorganizzare la forma di governo secondo maggiori criteri di libertà e democrazia. La nuova forma di Governo fu quella repubblicana basata su un Consiglio Generale, ed un Collegio degli Anziani presieduto da un Gonfaloniere di Giustizia. Per garantire la massima partecipazione al governo della città, e quindi superare le gelosie che avevano portato al tradimento del 1314, il nuovo Collegio degli Anziani.
La commissione stabilì che, per garantire la libertà della nuova Repubblica occorreva garantire la massima concordia fra i cittadini, cosa ottenibile solo con l’eguaglianza della partecipazione alla vita politica e per ottenere ciò, nella riunione del 6 febbraio 1370, fu stabilito che si doveva sostituire la vecchia divisione in cinque porte con una che prevedesse solo tre regioni dette “Terzieri”.
Gli abitanti delle vecchie Porte di San Donato e San Pietro andarono a confluire nel Terziere di San Paolino, quelli delle Porte di San Frediano e del Borgo in quello di San Salvatore, e quelli di Porta San Gervasio e della Fratta in San Martino.
Nel XVII secolo, come si può leggere sui documenti ancor oggi conservati all’Archivio di Stato e datati 1591 e 1635 (bandi a stampa dell’Ecc.mo Consiglio di Lucca – Archivio di Stato di Lucca), i Terzieri erano guidati da un Gonfaloniere di Terziere ed erano divisi in quattro Gonfaloni a loro volta suddivisi in altrettanti Pennoni guidati rispettivamente da un Gonfaloniere e da un Pennoniere.
I Gonfalonieri erano nominati nel corso di una solenne cerimonia che si svolgeva nel cortile di Palazzo il giorno della Festa della Libertà nella quale erano tenuti a giurare fedeltà alla Repubblica e ricevevano in consegna i Gonfaloni del proprio Terziere.
Per individuare una più precisa descrizione territoriale dei singoli Terzieri bisogna risalire a quanto scritto da Giovanni Sercambi nelle sue “Croniche” e ad alcuni manoscritti datati 1591 e 1635 (bandi a stampa dell’Ecc.mo Consiglio di Lucca – Archivio di Stato di Lucca) che ci consentono di desumere, pur tenendo conto dei cambiamenti dei nomi delle strade, i seguenti confini.
testo di Massimo Baldocchi, studioso della città di Lucca
Vicario Gonfaloniere e Maestro di Campo della Compagnia Balestrieri di Lucca
Le immagini che seguono sono state gentilmente concesse dalla Compagnia Balestrieri di Lucca.
TERZIERE DI SAN PAOLINO
Anticamente fu il più importante in quanto sviluppato sull’area più antica della città e quindi il più densamente popolato. Data la sua esposizione verso la nemica di sempre: Pisa fu quello che più di ogni altro necessitava di un’attenta difesa.
Secondo i manoscritti del 1591 esso comprendeva:
“Tutte le case esistenti entrando da Porta San Pietro, proseguendo per Via San Girolamo, Piazza Napoleone, Piazza San Giusto, Via Cenami, Via Roma fino a Piazza San Michele, Via Calderia, Via degli Asili e Via San Giorgio fino alla salita delle mura nei pressi della Chiesa di S. Agostino.”
Il Terziere di San Paolino si divideva in quattro Gonfaloni chiamati Granchio, Falcone, Serena e Luna.
GONFALONE DEL GRANCHIO
Aveva per confini: Via S. Paolino – Piazzale Verdi – Corso Garibaldi – Via Nazionale (oggi Vittorio Veneto) fino a Piazza S. Michele.
Si divideva nei Pennoni di S. Maria Filicorbi – S. Alessandro – della Magione – S. Maria Rotonda.
GONFALONE DEL FALCONE
Aveva per confini: Porta S. Donato – Via S. Paolino – Via Burlamacchi – Via S. Giustina – Via Galli Tassi.
Si divideva nei pennoni di: S. Donato – Santa Giustina – S. Pellegrino – dell’Ospedale di S. Matteo.
GONFALONE DELLA SERENA (SIRENA)
Aveva per confini: Palazzo Cittadella – Via S. Paolino – Piazza S. Michele – Via Calderia – Piazza S. Salvatore – Via degli Asili – Via S. Giorgio – Via delle Conce – Via S. Tommaso – Via Galli Tassi – Via S. Giustina – Piazza S. Matteo – Via Burlamacchi.
Si divideva nei pennoni di: S. Masseo – S. Maria Corteorlandini – S. Tomeo – S. Giorgio.
GONFALONE DELLA LUNA
Aveva per confini: Porta S. Pietro – Corso Garibaldi – Via Nazionale – Piazza S. Michele – Via S. Croce – Via S. Giusto – Piazza XX Settembre – Piazza Napoleone – Via S. Girolamo.
Si divideva a sua volta nei pennoni di: S. Maria in Palazzo – S. Giusto – S. Pietro – S. Dalmazio.
TERZIERE DI SAN SALVATORE
Occupava la parte centro-settentrionale della città ed era territorialmente il più piccolo ma densamente popolato di artigiani e commercianti che qui svolgevano le loro attività imprenditoriali.
Secondo i manoscritti del 1591 esso comprendeva:
“Tutte le case di Via San Giorgio, Via Calderia, Via del Decanato, Via Santa Lucia, Piazza San Michele, Via Santa Croce, Canto d’Arco, Via Fillungo, Via S. Andrea, Via del Carmine, Via Mordini, Via della Fratta, Via del Biscione, S. Leonardo, Piazza S. Maria. Via della Cavallerizza, San Frediano, Via del Liceo, S. Agostino, Via San Giorgio fino alla salita di S. Agostino.”
Il Terziere di San Salvatore si divideva in quattro Gonfaloni chiamati: Sole, Corona, Gallo e Rosa.
GONFALONE DEL SOLE
Aveva per confini: Canto d’Arco – Via Fillungo – Piazza dei Mercanti – Via Buia – Piazza del Salvatore – Via del Decanato – Via S. Lucia – Via S. Croce.
Si divideva nei Pennoni di S. Salvatore – S. Michele – Corte Carincioni – S. Lucia.
GONFALONE DELLA CORONA
Aveva per confini: Via S. Giorgio – Via Fillungo fino a Corte Compagni – Via Mordini – Piazza del Carmine – Via S. Andrea – Via Boccherini – Via S. Lucia.
Si divideva nei Pennoni di Porta Gentile – Piazza Guidiccioni – Cantone Brecti – S. Pier Cigoli.
GONFALONE DEL GALLO
Aveva per confini: Porta di Borgo – Via Fillungo – Via S. Giorgio.
Si divideva nei Pennoni di S. Agostino – Canto degli Onesti – S. Frediano – S. Giovanni in Capo dei Borghi.
GONFALONE DELLA ROSA
Aveva per confini: Via Fillungo – Palazzo Guinigi/Magrini – Via del Biscione – Piazza S. Francesco – Fratta – Via della Fratta – Via Mordini.
Si divideva nei Pennoni: Sasso – Quercia – S. Pietro Somaldi – Piazza S. Pietro Somaldi.
TERZIERE DI SAN MARTINO
Occupava la parte sud occidentale della città e nel 1600 era territorialmente il più grande in quanto con la realizzazione dell’ultima cerchia muraria, vi furono inglobati i borghi esterni occupati quasi esclusivamente da orti e conventi. Nonostante le dimensioni aveva un numero di abitanti maschi equivalente a quello degli altri terzieri.
Secondo i manoscritti del 1591 esso comprendeva:
“Tutte le case di Corso Garibaldi, Via dei Fossi, Via del Giardino Botanico, Via Elisa, Via dei Bacchettoni, San Jacopo alla Tomba, Via dei Borghi, Via Busdraghi, Via San Pietro Somaldi, Fratta, Via Mordini, Piazza del Carmine, Via S. Andrea, Piazza dei Mercanti, Via Fillungo, Piazza San Giusto, Piazza Napoleone, Via San Girolamo.”
Il Terziere di San Martino si divideva in quattro Gonfaloni chiamati:
Pappagallo, Ruota, Stella e Cavallo.
Nota:
per migliorare l’esposizione delle informazioni abbiamo dovuto creare dei “sotto gonfaloni” con le seguenti denominazioni:
Cavallino e Stellina
GONFALONE DEL PAPPAGALLO
Aveva per confini: Chiesa S. Girolamo – Corso Garibaldi fino alla Chiesa della Rosa – Via dell’Arcivescovato – Via S. Martino e Piazza omonima – Piazza S. Giovanni – Piazza Garibaldi – Via S. Girolamo – Via del Battistero – Via Cenami.
Si divideva nei Pennoni di S. Bartolomeo del Gallo – S. Donnino – S. Giovanni – S. Girolamo.
GONFALONE DELLA RUOTA
Aveva per confini: Canto d’Arco – Via S. Croce – Via S. Anastasio – Via S. Andrea – Via Fillungo.
Si divideva nei Pennoni di S. Cristofano – S. Andrea – S. Antonio – S. Quirico.
GONFALONE DELLA STELLA
Aveva per confini: Via dei Fossi – Via Elisa – Via S. Croce.
Si divideva nei Pennoni di S. Chiara – S. Micheletto – S. Maria dé Servi – S. Maria Forisportam.
GONFALONE DEL CAVALLO
Aveva per confini: Via S. Giulia – Via S. Croce – Via Elisa – Via dei Bacchettoni – Piazza S. Francesco – Via Mordini – Piazza del Carmine – Via S. Giulia.
Si divideva nei Pennoni di S. Leonardo – S. Jacopo – S. Giulia – S. Nicolao.